Da sinistra, Cristiana Girelli, Barbara Bonansea e Martina Rosucci, Threecharlie, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

BUON SANGUE NON MENTE |
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In Italia, inutile negarlo, chi parla di sport tende quasi esclusivamente a riferirsi al movimento calcistico maschile. La Serie A e la nostra nazionale del resto possono vantare una storia gloriosa alle loro spalle, fatta di successi a ripetizione nelle coppe europee, sul finire dello scorso millennio, nonché di quattro campionati mondiali e due europei in bacheca.
Il Belpaese ha in passato spesso dominato la scena calcistica internazionale, ma da qualche stagione a questa parte ha intrapreso un lento ed inesorabile declino, capace di portare il movimento del pallone tricolore ai margini del panorama calcistico internazionale.
Dopo l'Europeo del 2021, i tifosi azzurri hanno dovuto subire l'onta di due qualificazioni mondiali saltate di fila (con la terza che si profila all'orizzonte), nonché di un Europeo centrato solo per un errore arbitrale nell'ultima partita e giocato da assoluta comprimaria, con inevitabile eliminazione precoce.
MichaelEmilio, CC BY 4.0, via Wikimedia Commons
A livello di squadre di club le cose, se possibile, vanno ancora peggio: l'ultimo successo in Champions League risale a quindici anni fa, e in questo lasso di tempo l'Italia ha potuto contare solo su due titoli internazionali minori, la Conference League vinta dalla Roma nel 2022 e l'Europa League portata a casa dall'Atalanta nel 2024.
In aggiunta a tutto ciò, la Serie A sta registrando l'ennesima diaspora di quei (pochi) buoni giocatori rimasti, attratti da lidi ben più facoltosi, per cambiarli con vecchie glorie ad un passo dalla pensione, dato che quelli nel fiore dell'attività agonistica piuttosto optano per campionati un tempo considerati "minori", come quello turco.
A livello di audience televisiva il nostro torneo sta facendo registrare ogni anno bruschi cali di interesse, che si riflettono sulle disdette degli abbonamenti alla piattaforma DAZN, la quale ha appena annunciato che, continuando così le cose, non potrà garantire il rispetto del contratto siglato con la Serie A e i circa 700 milioni di investimento promessi, nonostante si tratti già della cifra più bassa tra i top 5 campionati d'Europa.
Werner100359, CC BY-SA 4.0, da Wikimedia Commons
Tutto ciò, inutile sottolinearlo di nuovo, è il risultato delle folli politiche intraprese dalla FIGC nelle ultime stagioni, volte esclusivamente a garantire l'incolumità dell'Inter di fronte agli innumerevoli guai finanziari e societari occorsi, con contemporaneo accanimento invece nei confronti di altre società (soprattutto della Juventus) che storicamente hanno fatto da traino all'intero movimento.
Per compiacere qualche burattinaio, si è scelto di segare il ramo sul quale si era seduti ed ora eccoci qui, com'era facile prevedere, tutti felici e contenti con il culo per terra. Un'ennesima dimostrazione del suicidio sportivo al quale abbiamo assistito arriva dal calcio femminile, con la nazionale trainata dal blocco Juventus, giunta alle semifinali dell'Europeo.
Un upgrade deciso del movimento rosa, che dal 2017 in poi, proprio in occasione della creazione della Juventus Women, ha potuto beneficiare di una crescita pazzesca in fatto di popolarità e competitività delle sue squadre (compresa la nazionale), grazie agli investimenti effettuati dal club bianconero.
L'Italia campione del mondo nel 1982, con sei giocatori su undici provenienti dalla Juventus. Immagine di pubblico dominio
In attesa che qualcuno devastato dall'invidia e dai propri insuccessi cominci a pensare di inventarsi anche una Calciopoli femminile, non possiamo che prestare attenzione ai fatti, come sempre, a differenza delle opinioni, incontrovertibili.
Si tratta di una storia già vista anche a livello maschile, praticamente in tutti i successi della nazionale, da sempre grande quando può contare su un'ossatura di giocatori provenienti dalla Juventus, molto meno performante e spesso persino derisa quando, per un motivo o per l'altro, si è cercato di sostituire il blocco bianconero con quello proveniente da altri club.
Del resto non ci vuole certo il cervello di Einstein per comprendere come tentare artificiosamente di sostituire una locomotiva in grado di investire nel movimento centinaia di milioni all'anno con una sommersa da un miliardo di debiti e con patrimonio netto negativo non potesse di certo rappresentare un buon affare.
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