Cracovia, il Castello visto da dietro il fiume Vistola. Foto di proprietà dell'autore
Un'altra tappa fissa per chi intenda visitare la città più turistica dell'intera Polonia è sicuramente quella che porta al vecchio Castello, edificio rinascimentale capace di portare con sé un'interessante leggenda: si narra infatti che un temibile drago abitasse le fondamenta dello stesso e che il re Krak promise in sposa la propria figlia, nonché metà del regno, a chi lo avesse ucciso.
A compiere l'impresa fu un semplice calzolaio, il quale offrì in pasto alla bestia una pecora imbottita di zolfo. Il drago fu così costretto per dissetarsi a bere tutte le acque del fiume Vistola, che bagna la città, ma si riempì talmente tanto da scoppiare e da quel momento, sotto forma di statua, sputa fuoco ogni cinque minuti per le curiosità dei turisti che passano da quelle parti.
Passando alla storia vera e propria, l'edificio è stato il cuore di un'importante struttura difensiva, abitata dai vari sovrani che nel corso dei secoli si sono avvicendati alla guida della Polonia. Durante la seconda guerra mondiale venne anch'esso occupato dai nazisti, che lo trasformarono nella residenza di generali e comandanti nonché del governatore Hans Frank.
Sopra, la statua con il drago, che sputa fuoco ogni cinque minuti. Sotto, un'altra vista del castello e del fiume. Foto di proprietà dell'autore
Il castello è oggi visitabile a pagamento ad un costo di circa venti euro. Purtroppo, sebbene sia possibile risparmiare notevolmente sul costo dell'entrata alle attrazioni museali acquistando la Krakow Card, lo stesso è stato escluso da poco dalla lista degli ingressi compresi in questo speciale pass turistico.
Gratuita invece è la visita al vecchio quartiere ebraico di Cracovia, raggiungibile dal centro con una passeggiata di circa due chilometri. Il Kazimierz, così chiamato dal nome del suo fondatore, Casimiro il Grande, fu inizialmente una piccola cittadina indipendente, inglobata poi nel territorio di Cracovia a partire dal diciannovesimo secolo in seguito all'espansione della città.
Come ricorda uno dei cartelli informativi più toccanti, presente nelle stradine del quartiere, in questo luogo per secoli ebrei e cristiani vissero felicemente e in pace fianco a fianco, frequentando gli stessi locali, servendosi negli stessi negozi, incontrandosi e stringendo amicizie gli uni con gli altri.
In alto, la piazza del mercato del quartiere ebraico. In basso, insegne originali mantenute lungo le vie del quartiere. Foto di proprietà dell'autore
Tutto ciò fino all'avvento della seconda guerra mondiale e della follia nazista, che tramite deportazioni di massa ridusse la popolazione semita nel quartiere da circa sessantacinquemila a solo seimila persone, mentre oggi a Kazimierz vive ancora una minoranza ebraica che porta avanti la memoria e le tradizioni dell'epoca.
Per le sue vie sono state girate diverse scene del celebre film diretto da Steven Spielberg e vincitore di 7 premi Oscar, Schindler's List, e diverse sono le attività commerciali che hanno deciso di mantenere le insegne originali o le scritte in lingua ebraica, accanto a quelle locali.
Una visita imperdibile, che non può non includere una tappa al bar centrale della piazza, con le toccanti foto originali dell'epoca esposte in alto, all'antica sinagoga, ma soprattutto alla Plac Nowy (Piazza Nuova) e al suo mercato, vero e proprio cuore pulsante del quartiere, considerato il punto più centrale di Kazimierz.
Riproduzione di fotografie dell'epoca, esposte nel bar della piazza del mercato. Immagine di proprietà dell'autore
Il quartiere, così come del resto l'intera città, è visitabile interamente a piedi, servendosi dei cartelli informativi affissi lungo le vie o delle descrizioni ricavabili facilmente in rete. Tuttavia, per i più pigri o per chi avesse voglia di gettare un po' di soldi, sono disponibili tour a bordo di piccole automobili scoperte, con audioguide in ogni lingua del mondo al costo di 99 Zloty a persona (circa 25 euro).
A mio parere personale inutile, nonché piuttosto caro, come del resto un po' tutto in città, che con l'espansione turistica fatta registrare negli ultimi anni ha visto lievitare sensibilmente anche i prezzi. Ma di questo parleremo nel prossimo post, una sorta di riepilogo di quest'ultimo mese passato in tre Stati e cinque città diverse.
Altra attività commerciale del quartiere ebraico. Foto di proprietà dell'autore
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Trovandomi costretta a scegliere cosa leggere tra i millemila post del tuo ultimo splendido viaggio (sempre per il solito motivo: a corto di tempo da quando lavoro anche fuori casa), ho dato la preferenza al quartiere ebraico. Per motivi di discendenza. E non ho idea se sei al corrente che Marino è un cognome portato da ebrei (dato che di cognome fai Marino come una mia quadrisavola da parte di madre che si chiamava proprio Carolina Marino). La famiglia di mia madre pullula di cognomi che si trovano nei registri corrispondenti agli ebrei convertiti al cattolicesimo (anche se la maggior parte furono conversioni fittizie, ve n'erano state pure di sincere, sebbene in minor numero, secondo la tesi di un ragazzo universitario che studiava l'argomento). Fosse soltanto per i cognomi, si potrebbe dubitare della discendenza (anche no per quelli reperiti nel manuale di Samuele Schaerf, dove pure lì ne ho trovati due, sempre da parte della famiglia materna), ma mia madre ricordava abitudini che fanno pensare, tipo mangiare prevalentemente kosher (non del tutto, perchè con il trascorrere del tempo a seguito della conversione al cattolicesimo in parte si perdono), i frequentissimi matrimoni tra cugini, il vietato sedersi a tavola se prima non ci si lavava meticolosamente le mani se no erano bacchettate e inoltre non ricordo bene un particolare funerale di una cugina di mia nonna che mia madre aveva raccontato (era bambina quando c'era stato quel funerale), dove ora appunto non mi sovviene se avessero coperto gli specchi, ma mia madre aveva assistito a un episodio singolare che non appariva in altri funerali ai quali aveva partecipato. Questi (e altri) episodi che ora non sto a elencare se no sto qua fino a domani notte😂) in aggiunta ai cognomi (Marino poi compare in pressochè tutti gli elenchi online ebraici).
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E' un cognome molto diffuso in Italia, credo sia tra i primi dieci, non al livello di Rossi o Bianchi, ma ci andiamo vicino 😄
Da quello che ne sapevo ha origini romane "marinus", ma la tua versione mi ha incuriosito ed effettivamente l'ho trovato anche nella lista dei cognomi ebrei italiani. Grande Pou, sei davvero un pozzo di conoscenza!
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Grazie per la fiducia! Vero è che Marino/Marini ha origini romane (e significa dal mare), ma era stato scelto da conversi ebrei in un secondo momento. Marino e Marini in particolare appaiono in tutti gli elenchi, tra i quali questo:
https://danielesalamone.altervista.org/i-cognomi-degli-ebrei-ditalia/#comment-3288
Ovviamente, come dicevo l'altra volta, un solo cognome peraltro diffusissimo non è da solo sufficiente per scavare. È da vedere quanti cognomi degli elenchi di cui sopra compaiono in una famiglia. In quella di mia madre ne compare più di una dozzina, Marino a parte. In aggiunta, l'osservanza delle regole che dicevo l'altra volta. Come non bastasse, mia madre aveva mantenuto per una vita una condotta che ricordava parecchio quello della figlia di un rabbino ebreo ortodosso. Quindi dovrai guardare, sempre se hai la curiosità di scavare, se tra i tuoi ascendenti v'erano condotte svergolanti (in senso buono😂) dall'ordinaria amministrazione, oltre a quanti cognomi da elenco apposito compaiono. Che lavoro facevano aiuterebbe pure (spessissimo, ebrei e loro discendenti erano liberi professionisti e commercianti a causa della proibizione di svolgere incarichi riservati a cittadini cattolici, o meglio ariani dato che la questione era più razziale che religiosa, dalla notte dei tempi e anche lì, il commercio era una costante nella famiglia di mia madre). Un'ulteriore lista si trova su youtube, frutto di un gran lavoro di Roberto Sicilia:
Purtroppo Roberto Sicilia è stato criticato, ma alle critiche qui non bisogna guardare perchè il tipo di argomento in sè e per sè è polemico (c'è un affanno ingiustificabile per affermare a tutti i costi l'esiguità del numero degli ebrei e di conseguenza dei discendenti, anche se non è affatto vero, dato che la stessa Bibbia ne afferma la propagazione e quanto alla storia, la sola Sicilia era popolata da ebrei per un buon 40%, prima di cacciate e diaspore di chi non si volle convertire al cattolicesimo). Ma oggi chissà quanti discendenti degli allora conversi cattolici che dunque restarono a casa popolano ancora Sicilia, Calabria e dintorni. Se non erro, avevi detto una volta che sei originario proprio della Sicilia, quindi siamo già a un secondo indizio🤗
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Reading your posts made me feel like I was traveling there too —
History, culture and your personal feelings are so beautifully intertwined.
From the story of the dragon to the true events of Kazimierz, they touched my heart.
Through such articles, we feel not just the places, but their soul.
Waiting for your next travelogue!"
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Thank you for your comment, very nice! Greetings!
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Saludos, excelente lugar bye.
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Hola, muchas gracias por tu commentario, saludos! 😊
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Thank you for posting this on Steem Atlas.
https://steematlas.com/@frafiomatale/cracovia-il-castello-e-il-quartiere-ebraico
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